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DOMANDE & RISPOSTE Ricerca
Le domande degli studenti e le risposte di Carlo La Vecchia,
Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.
A cura di Angela Simone.
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Il fattore principale che causa il cancro è il fumo di sigaretta: un terzo dei morti di tumore nel mondo sono legati al fumo. Quindi, la prima indicazione è non fumare o smettere quanto prima.
Altre cause da controllare sono il sovrappeso e l'obesità: un'alimentazione equilibrata ci aiuta a prevenire diverse tipologie di tumori.
Anche il consumo di alcool è legato all'insorgenza di tumori. Soprattutto le donne non dovrebbero bere più di un bicchiere di vino al giorno.
Infine, fare una moderata e costante attività fisica e sottoporsi agli screening di prevenzione sono altri gesti importanti per salvaguardare la nostra salute.
Se l'Italia fosse un paese senza fumatori, i malati di tumore al polmone all'anno sarebbero circa 4000, invece che 30.000. Il polmone al tumore, infatti, è estremamente raro nei non fumatori, ma l'abitudine degli italiani ad accendersi una sigaretta lo rende il tumore più diffuso nel nostro Paese.
Se dovessimo fare una lista, avremmo il fumo di sigaretta in testa alla classifica, seguito dall'obesità e dall'alcool.
Al quarto posto troviamo una dieta povera di verdure e frutta, ma ricca di carni rosse.
Infine, altri fattori da tenere potenzialmente sotto controllo sarebbero l'eccessiva esposizione ai raggi solari e l'utilizzo di lettini solari per abbronzarsi.
Il fumo di sigaretta è sempre pericoloso. L'esposizione al fumo passivo è più o meno equivalente al fumo attivo di una sigaretta al giorno: anche dosi come questa, che possono sembrare piccole, in realtà non sono innocue e aumentano la probabilità relativa di ammalarsi di tumore al polmone del 30-40%.
In generale, sarebbe opportuno non esagerare con il cibo. Poi le regole da seguire sono:
Dopo numerosi studi in questo campo, a oggi non ci sono dati ed evidenze scientifiche che mettano in relazione l'esposizione alle onde elettromagnetiche dei nostri cellulari (onde radio e microonde) con un aumentato rischio cancerogeno.
Se parliamo di sostanze nell'ambiente, la più pericolosa e conosciuta da tempo è l'amianto (o asbesto).
L'amianto era molto usato nell'edilizia fino agli anni ottanta. A partire dal 1992 l'amianto non può essere più utilizzato in Italia per effetto di una legge specifica (legge n.257/1992), che ha anche imposto la dismissione dei materiali che lo includevano nella loro composizione.
L'attività fisica aiuta la prevenzione dei tumori sia in maniera diretta, sia attraverso meccanismi indiretti.
Direttamente, perché agisce positivamente sul metabolismo e sul sistema ormonale, diminuendo il rischio l'insorgenza dei tumori ormono-dipendenti (come nel caso dei tumori alla mammella, alla prostata e all'ovaio).
Indirettamente, l'attività fisica aiuta a mantenere controllato il peso, favorendo l'aumento della massa muscolare a discapito dei grassi.
Nel 90% dei casi di tumori, ossia quelli epiteliali, la probabilità dell'insorgenza di un tumore aumenta di pari passo con l'età.
Per esempio, il tumore all'intestino è 1.000 volte più probabile in un ottantenne che in un cinquantenne.
Non esiste un'età standard per iniziare i primi controlli, ma fasce d'età in cui è bene programmare i primi esami.
Per il tumore alla cervice dell'utero, converrebbe fare il PAP test e la ricerca di Papilloma virus nelle cellule della cervice e l'HPV test per evidenziare eventuali lesioni pre-cancerose, a partire dai 25 anni.
Per il tumore alla mammella, se non ci sono casi di familiarità, dai 50 ai 70 anni è consigliabile fare una mammografia ogni due anni.
Anche lo screening per il tumore dell’intestino è consigliato tra i 50 e i 70 anni.
Se non c'è familiarità per alcuni tipi di tumori, è eccessivo fare controlli ogni anno. Per esempio, se non sono state già individuate lesioni pre-cancerose nelle cellule della cervice dell'utero né infezione da papilloma virus (HPV), le donne possono fare il PAP test anche ogni 3 anni o il test HPV ogni 5, oltre i 35-40 anni.